Città d'arte e cavalli

Lucca e la sua storia

La storia di Lucca…

Colonia latina dal 180 a.C., Lucca contiene ancora intatte tante delle caratteristiche tipiche dei tempi lontani.

L’età romana

L’anfiteatro, che conserva ancora la sua caratteristica forma di piazza ellittica chiusa; il foro, situato nell’attuale piazza San Michele, dominato dall’omonima chiesa romanica che evoca forti richiami al mondo classico in molti componenti architettonici.

La traccia romana più evidente è nelle vie del centro storico, che riflettono l’ortogonalità dell’insediamento romano impostato dal cardo e dal decumano, corrispondenti alle attuali via Fillungo-Cenami e via San Paolino-Roma-Santa Croce.

All’epoca romana risale anche la prima cinta muraria, che delimitava un’area quadrata nella quale, durante il corso dei secoli, si sono costituiti il centro del potere politico (attuale Palazzo Ducale) e il centro religioso (la chiesa di San Michele, il battistero di San Giovanni e la chiesa di Santa Reparata).

Il regno Longobardo

Occupata dai Goti nel 400 e dai Bizantini il secolo successivo, la storia di Lucca fu caratterizzata dal fatto di essere tra le più importanti capitali del regno Longobardo.

Grazie alla presenza del Volto Santo nella chiesa di San Martino, divenne una tappa principale nel pellegrinaggio da Roma a Canterbury sulla via Francigena, una delle vie di comunicazione più importanti del Medioevo.

Nel 773 cadde il dominio Longobardo su Lucca, ed ebbe inizio il dominio Carolingio, grazie alla sconfitta dei duchi di Lucca per mano di Carlo Magno.

Durante questo periodo la città consolidò la posizione di rilievo conquistata nell’epoca Longobarda, sviluppandosi grazie alle attività commerciali e alla produzione tessile, per la quale diventò una città celebre in tutta Europa.

La produzione tessile fu l’inizio della crescita economica lucchese e, grazie all’avvio della manifattura della seta, Lucca si impose ancora di più sui mercati europei.

L’altissima qualità del prodotto era dovuta alla finezza del materiale e alla bellezza dei decori.

Durante questa grande fase di espansione economica, culturale e artistica furono realizzate la facciata del duomo di San Martino e la seconda cinta muraria (1100-1200).

Venne ampliato il perimetro cittadino su tre lati, escludendo quello maggiormente esposto al pericolo pisano.

La rivalità tra Lucca e Pisa

Lucca e Pisa si affrontarono più volte fino a quando, nel 1314, il pisano Ugoccione della Faggiola conquistò la città, favorito dall’instabilità della politica guelfa lucchese e dalle lotte interne fra mercanti e artigiani lucchesi.

Con questa sconfitta, Lucca perse il monopolio del mercato tessile.

La grande instabilità politico-economica diventò molto presto (2 anni dopo, nel 1316) una rivolta popolare guidata dal lucchese Castruccio Castracani degli Antelminelli, che cacciò Ugoccione e i Pisani, diventando il nuovo signore di Lucca.

Castruccio consolidò il potere ghibellino, sconfisse due volte Firenze, ma quando morì, il ducato lucchese crollò in un periodo di decadenza.

Susseguirono diversi signori, tra cui Paolo Guinigi, l’ultimo, che fu deposto e processato nel 1430 dai concittadini stessi.

Nella seconda metà del 1400, inizio 1500, fu realizzata la terza cinta muraria, a seguito della tregua firmata con Firenze.

Lucca ritrova stabilità economica e politica e fiorisce una nuova stagione artistica.

Tra i maggiori artisti dell’epoca vi è sicuramente Matteo Civitali, capostipite della famiglia lucchese più attiva del Rinascimento.

La volontà dei cittadini di preservare l’andamento economico e culturale raggiunto, trasformò molti mercanti in banchieri; lo spostamento dei capitali derivati dall’attività mercantile alla proprietà terriera trasformò il mercato.

Ecco che venne iniziata la ristrutturazione delle mura a difesa dello status quo cittadino.

L’ultima cinta muraria (1544-1645) è quella che tuttora si erge integra, non essendo mai stata sotto attacco bellico, intorno al centro storico di Lucca.

A Lucca, nel 1600, vi furono notevoli personalità di pittori che segnarono la cultura locale, Pietro Paolini e Paolo Guidotti su tutti.

L’attività economica di Lucca si trasformò: dal commercio della seta si è passati alle attività bancarie e agricole.

Nel corso nel 1700, quando l’attività del mercato tessile era praticamente nulla, anche il mercato agricolo andò peggiorando, mandando in crisi il sistema politico.

Nonostante i problemi, Lucca era una città molto visitata ed era uno stato modello.

Repubblica indipendente da diversi secoli (fino al 1799) era uno stato pacifico ed editorialmente all’avanguardia.

Nel 1805 Elisa Bonaparte in Baciocchi (sorella di Napoleone Bonaparte) segnò l’avvento della cultura neoclassica.

Regnò fino alla caduta dell’impero napoleonico, rinnovando nella città la cultura artistica.

Caduto Napoleone (1815) Lucca diventò un ducato borbonico governato da Maria Luisa prima e da Carlo Ludovico poi.

Fu Maria Luisa a promuovere molte iniziative urbanistiche e artistiche, affidandole per lo più a Lorenzo Nottolini: costruzione dell’acquedotto, trasformazione della parte alta dell’ultima cinta muraria in passeggio pubblico, sistemazione del Palazzo Ducale.

Carlo Ludovico invece aprì l’Anfiteatro, e poco altro, visto il suo governo politicamente e artisticamente chiuso.

Nel 1847 Carlo Ludovico cedette il ducato di Lucca al granducato lorenese di Toscana, facendo perdere alla città la secolare indipendenza.

Gli eventi storici successivi non produssero niente di artisticamente e urbanisticamente importante. L’unico personaggio degno di nota di questo periodo è Giacomo Puccini, espressione dello spirito musicale dei lucchesi.

http://www.anticaresidenzadellangelo.com/default.asp?ID=121&LG=IT
http://www.italiaincarrozza.com

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